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venerdì 13 novembre 2015

Dopo il blog, anche un libro: "Remember My Family", il racconto di una passione e di un mondo fantastico

Finalmente ce l’ho fatta.

Dopo 5 anni di scritture, riscritture, correzioni, e ancora riscritture ho finito il mio libro, si chiama "Remember My Family" e lo trovate su Amazon, al costo di 0,99 centesimi "in offerta lancio", come diceva Mastrota:

http://www.amazon.it/gp/product/B017WMM6DW?*Version*=1&*entries*=0

Devo ringraziare Andrea Pirlo ed Enrico Brignano: di fronte a questi due scrittori di bestsellers ho capito che anche io potevo completare e pubblicare il mio libro, per ora ovviamente soltanto su Amazon in formato elettronica, ma tant’è.

E allora, di cosa parla “Remember My Family”? di videogiochi ovviamente, mica potevo scrivere un trattato sulla caccia alle Alci, vi pare?

 
Una simpatica Alce

Lasciando perdere le Alci, questo tomo è in realtà il padre di questo blog: mi è piaciuto talmente tanto scrivere queste pagine che ho deciso di crearne una versione più “leggera” e più “easy” continuando su blogger a trattare della storia dei generi dei videogiochi, o parlando di specifici titoli di grande successo, e di particolari aspetti o curiosità nascoste e interessanti (o almeno spero).

In realtà Remember My Family è sostanzialmente un racconto autobiografico che parte da ricordi, memorie e momenti della mia vita per parlare di videogiochi, della nascita dei generi più importanti (come i Survival Horror o i Giochi di ruolo) e di come questa fortissima passione abbia sempre fatto parte della mia vita, accompagnandomi nella giovinezza, nell’adolescenza e nell’età adulta.

Ogni videogioco, ogni personaggio, ogni colorato mondo fantastico mi ricorda un preciso momento della mia esistenza, persone amate, luoghi ormai lontani ma indimenticabili: questo legame fortissimo mi ha dato lo stimolo per scrivere queste (tante) pagine, che spero verranno lette e apprezzate da chi segue questo blog, ma anche da chi non sa molto di videogiochi, anche se ammetto che si tratta di una lettura molto settoriale.

Mi fermo qui, ho già scritto troppo nel libro ma si sa, quando si sbarca nel continente dei ricordi, è difficile poi salpare per tornare a casa.

Buona lettura a tutti voi che avete la mia stessa passione, a tutti voi che siete cresciuti con i videogiochi, a tutti voi che ancora vi emozionate, ragazzi o adulti, a tutti voi che vi avventurate in questo mondo stupefacente e che è li per noi, sognatori e romantici, pronto ad accoglierci.


Il mondo stupefacente di The Elder Scrolls 5: Skyrim

Un ringraziamento - questa volta sincero - al mio amico di vecchia data Matteo Bonvicino, per i preziosi consigli e il preziosissimo supporto e apprezzamento. Grande appassionato di videogiochi e di fantascienza, è anche un ottimo scrittore, date un'occhiata ai suoi libri su Amazon, non ve ne pentirete:  

http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=matteo+bonvicino

giovedì 27 agosto 2015

La storia degli strategici in tempo reale (RTS). In principio ci furono i turni: il caso Civilization

Mi sento come davanti a una catena montuosa talmente alta e imponente da togliere il fiato: iniziare anche solo a pensare di parlare di un genere complesso e longevo come i Real Time Strategy (RTS, d'ora in poi e come vengono chiamati di solito) fa sorgere una domanda essenziale direi: da dove comincio?
E' un pò come scrivere sull'amore: inizio parlando del Bacio di Klimt? o del poeticissimo volo di accoppiamento di certe specie di uccelli? oppure mi butto nelle spiegazioni scientifiche, o in quelle filosofiche, oppure in quello che succede nel cervello quando siamo innamorati?

Data la vastità della tematica - e per evitare post lunghissimi come al solito - tratterò l'argomento in vari episodi, ognuno dei quali si occuperà di un aspetto o un gioco specifico. 

Forse, è meglio partire dal principio, perchè come dice Mao, "anche la più lunga delle marce inizia con un passo".

No, non QUESTO Mao (al secolo Marco Gurlino, cantante, DJ e VJ della storica Mtv anni 90-2000, oltre che portiere d'albergo nello spassoso - e strambo - film di Marco Ponti A/R Andata + Ritorno)

Come è evidente dal nome, negli RTS il ritmo di gioco è continuo e senza interruzioni (real time), e la componente strategica è la più importante e preponderante (strategy). Per meglio capire questa stringata definizione,  è necessario voltarsi un attimo indietro,e tornare alla metà degli anni '80, periodo in cui si stavano progressivamente definendo i generi dei videogiochi che conosciamo e apprezziamo oggi.

Oggi, nel 2015, non c'è più niente da "definire", i generi sono stati codificati, e sebbene non siano mancate nel recente passato le innovazioni che hanno segnato la storia dei videogiochi (penso al gameplay in terza persona alla Gears Of War, o ancora prima alla narrazione fluida e coinvolgente alla Half-Life), non si può ormai più parlare di "invenzione" di un genere, o di una cesura così netta con il passato da dovere addirittura coniare un nuovo termine per definire un tipo di gameplay.

La grande innovazione degli RTS è stata innanzitutto quella di abbandonare un gameplay a turni in favore di uno "live" potremmo dire, ovvero che si svolgeva sotto gli occhi dell'utente, senza interruzioni forzate. 

giovedì 7 maggio 2015

Alien Isolation, un'esperienza che si ricorda

Dopo mesi e mesi, (quasi eoni, ormai, considerando il valore del tempo nella società moderna bla bla bla bla...) si torna a pubblicare su questo blog ormai invaso dalle balle di fieno rotolanti come nel Far West.
Ritorno alla lettera scritta - anzi pubblicata - parlando di un gioco che ho finito proprio ieri, Alien Isolation, che come si può intuire non parla di cose del genere:

Picachu, o come cacchio si scrive

Chi leggerà questo post si domanderà che senso abbia recensire a MAGGIO 2015 un gioco uscito a ottobre 2014, ma in realtà una risposta non c'è, me lo sono regalato a Natale, con i miei tempi l'ho finito in un'altra stagione, e qeusto è quanto.

Ho letto molte altre recensioni di blogger seri (a proposito Doc, perchè sei stato così severo?) di siti tipo Eurogamer, Mondoxbox e Spaziogames, e tutti più o meno concordano sul fatto che Alien: Isolation sia un ottimo gioco, ma non un capolavoro, per difetti vari ma tutti diversi, quasi si sia voluto per forza trovare il classico pelo nell'uovo di xenomorfo, giusto per confermare quelle pre-critiche (questa parola Pre, mi fa venire in mente un gioco di morda.. brrr, fuggi via pensiero tremendo, boink boink mille salti lava dappertutto...) secondo le quali un gioco basato solo sulla fuga da un unico nemico non avrebbe retto.

Beh secondo me regge, eccome, tra alti e bassi ma regge alla grande.

venerdì 16 gennaio 2015

La Rassegna episodio 1: Mario, tette, posti brutti, almanacchi e Gimli

Eccomi dunque di ritorno questa volta non con uno sproloquiante mappazzone su retrogaming o sui pregi dell'open world, o sull'inquietante figura degli Enderman, ma con una semplice "rassegna videoludica", 5 link facili facili, veloci veloci - come le ricette della Parodi - , 5 suggerimenti di lettura fancazzista, 5 suggerimenti curiosi, interessanti, particolari, o almeno spero insomma.

Giusto per mettere i puntini sulle "i": sostanzialmente questa rubrica è una raccolta di link, è inutile che li traduco, e non sarebbe intellettualmente onesto appropriarmi del loro contenuto, elaborarlo e presentarlo come mio, spacciandoli come cosa partorita da me medesimo, magari cambiando qualche frase o scombinandone l'ordine..
Io li ho letti, ho apprezzato quello che hanno scritto ALTRI, più bravi di me sicuramente, e vi consiglio di leggerli, con molta onestà e sincerità.

Quindi il cappello introduttivo alla nuova rubrica è fatto, ora possiamo passare ai 5 suggerimenti di oggi, 16 gennaio, anno del Signore 2015.



Ma che fantastico finale

Ci avete mai pensato che Mario spiaccica creaturine indifese che non fanno alcun male all' italoamericanozzo baffuto? prendiamo i Goomba e i Koopa, vogliono solo camminare in giro per il mondo, mentre Mario è un violento serial killer che uccide tutto quello che gli si para davanti. 

Altra domanda da un milione di dollari: perchè Mario è un idraulico decisamente negato?

E poi c'è una teoria sconvolgente: Mario ha stretto forse un patto con una sorta di divinità che scambia 100 preziosissime monete con una vita?

E ancora, un'interessante teoria sulla monarchia che regge l'intero mondo di Mario, il ruolo della principessa e l'inquietante constatazione che Mario distrugge ogni cosa, soprattutto muretti e mattoni, e riceve persino una ricompensa per fare tutto questo..

Leggete questo articolo di Andrew Bridgman e non vedrete più Mario con gli stessi occhi..

mercoledì 14 gennaio 2015

La fauna di Far Cry 4: un post educativo (terza e ultima parte)

Dunque siamo arrivati all'ultima puntata dei post sulla fauna di Far Cry 4, oggi chiudiamo in bellezza parlando dei grandi bestioni che scorrazzano liberi per le vallate maestose del Kyrat, e che pochi fortunati hanno potuto osservare dal vivo, se non chiusi nelle gabbie degli zoo.. 
Forse per questo è magnifico ammirare maestosi tigri che inseguono le loro prede, orsi che si mimetizzano nella foresta e pacifici yak che percorrono le strade vicino agli sherpa.

Cominciamo subito con il botto dunque, l'animale che tutti voi stavate aspettando, ovvero...il serpente!!!.. scherzo eh..


11. Tigre del Bengala


Ma che bel gattino

Un incontro ravvicinato con la tigre del Bengala porta a due conseguenze: o si uccide o si viene uccisi, non si può fuggire da questo rapidissimo e potente felino, che al primo colpo ti butta a terra e al secondo ti ammazza con gli artigli, non ci sono altre possibilità.

A meno di incontrare - come è successo a me - DUE tigri del Bengala che si azzuffano tra di loro, una spettacolare lotta all'ultima zampata dalla violenza pura e incontrollabile, un'espressione di forza bruta ma anche di grazia e coordinazione, resa magnificamente dalle routine comportamentali e dall'intelligenza artificiale che Ubisoft ha saputo infondere in ogni animale di Far Cry 4.

Io sono rimasto li, estasiato da quello che stavo vedendo, quasi fosse un documentario del National Geographic sulle abitudini di questi predatori: il mio era uno sguardo preferenziale ma non eccessivamente sicuro, perchè di certo la tigre sopravvissuta mi avrebbe attaccato immediatamente; così per non rischiare nulla ho lanciato una bella granata e addio tigri.