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mercoledì 14 gennaio 2015

La fauna di Far Cry 4: un post educativo (terza e ultima parte)

Dunque siamo arrivati all'ultima puntata dei post sulla fauna di Far Cry 4, oggi chiudiamo in bellezza parlando dei grandi bestioni che scorrazzano liberi per le vallate maestose del Kyrat, e che pochi fortunati hanno potuto osservare dal vivo, se non chiusi nelle gabbie degli zoo.. 
Forse per questo è magnifico ammirare maestosi tigri che inseguono le loro prede, orsi che si mimetizzano nella foresta e pacifici yak che percorrono le strade vicino agli sherpa.

Cominciamo subito con il botto dunque, l'animale che tutti voi stavate aspettando, ovvero...il serpente!!!.. scherzo eh..


11. Tigre del Bengala


Ma che bel gattino

Un incontro ravvicinato con la tigre del Bengala porta a due conseguenze: o si uccide o si viene uccisi, non si può fuggire da questo rapidissimo e potente felino, che al primo colpo ti butta a terra e al secondo ti ammazza con gli artigli, non ci sono altre possibilità.

A meno di incontrare - come è successo a me - DUE tigri del Bengala che si azzuffano tra di loro, una spettacolare lotta all'ultima zampata dalla violenza pura e incontrollabile, un'espressione di forza bruta ma anche di grazia e coordinazione, resa magnificamente dalle routine comportamentali e dall'intelligenza artificiale che Ubisoft ha saputo infondere in ogni animale di Far Cry 4.

Io sono rimasto li, estasiato da quello che stavo vedendo, quasi fosse un documentario del National Geographic sulle abitudini di questi predatori: il mio era uno sguardo preferenziale ma non eccessivamente sicuro, perchè di certo la tigre sopravvissuta mi avrebbe attaccato immediatamente; così per non rischiare nulla ho lanciato una bella granata e addio tigri.


Le t. Del Bengala sono sicuramente gli animali più affascinanti e pericolosi del gioco, e il loro comportamento è molto realistico, una volta che sentiamo il caratteristico ruggito è già troppo tardi; questo imponente felino ci piomba addosso con una potenza inarrestabile, e quando ci rialziamo faticosamente ne vediamo la pelliccia screziata muoversi rapidissima nell'erba nonostante la mole, sfuggendo ai proiettili e colpendoci alle spalle con una rapidità letale e imprevista. L'unico modo per uccidere una t. Del Bengala è correre all'indietro cercando di tenerla sempre sott'occhio, e utilizzare un'arma molto potente come un fucile a pompa.

La mole dell'animale si percepisce chiaramente dai movimenti e dalla struttura corporea, perfettamente riprodotta in Far Cry 4; giusto per dare un paio di numeri, un esemplare maschio di tigre del Bengala può misurare fino a 310 cm - poco meno che UNA PANDA - e pesare fino a due quintale e mezzo; ciò nonostante, può arrampicarsi sugli alberi per cacciare primati; certo che il gran Capo lassù si deve essere divertito parecchio a creare questi gattoni.


La maestosa tigre del Bengala
La t. Del Bengala è un animale discreto e riservato: ama cacciare di notte e rigorosamente in solitario, marcando il territorio per non spartirlo con altri predatori, che attacca a vista quando invadono il proprio spazio di caccia; è inoltre un animale molto geloso delle proprie prede, che nasconde tra i cespugli una volta uccise.

La t. Del Bengala si nutre di una grande varietà di mammiferi: conigli, cervi, capre, cinghiali, ma anche giovani elefanti e cuccioli di rinoceronte; saltuariamente attaccano altri predatori come leopardi, lupi e coccodrilli.

Un tempo l'habitat della t. Del Bengala era molto esteso, e comprendeva India, Nepal, Bhutan, Birmania, Bangladesh, Pakistan e Tibet: oggi l'area si è notevolmente ridotta (è estinta in Pakistan) a causa della trasformazione del territorio e ovviamente per le fucilate dei bracconieri, nonostante sia una specie dichiarata protetta in tutto l'habitat di appartenenza.

L'India è stato il paese che più ha contribuito a preservare l'esistenza di questo splendido animale (che, è bene ricordarlo, è tuttora a rischio estinzione), con la creazione di un massiccio programma di conservazione chiamato "Project Tiger", che ha addirittura raddoppiato il numero di esemplari esistenti: dai circa 2000 del 1972 si è passati ai circa 4334 nel 1989: tali cifre purtroppo con il passare degli anni sono lentamente ma costantemente tendenti al ribasso.


12. Sambar


Nemmeno dei sambar ho trovato foto in-game, d'altra parte deve essere difficile fotografarli, in quanto appena ci avviciniamo scappano a gambe levate

Torniamo a parlare di animali dal nome strano: il sambar, detto che sambur, è in sostanza un cervo in versione extra-large, è infatti un mammifero della famiglia Cervidae che può raggiungere i 160 cm di altezza al garrese e, sentite bene, ben 540 kg di peso! Anche le corna (che in realtà si chiamano palchi, ma non voglio fare lo splendido sapientone quindi le chiamo corna, tiè) sono oversize, infatti possono essere lunghe fino a un metro, ma a differenza di quelle dei cervi sono poco ramificate.

In Far Cry 4 sono piuttosto difficili da incontrare e da cacciare, si intravedono spesso in piccoli gruppi in lontananza ma scappano rapidamente appena ci avviciniamo o non appena sentono uno sparo; i sambar sono molto importanti nel gioco: le loro pelli infatti servono per migliorare lo zaino e la sacca degli esplosivi, tra le migliorie più importanti dell'equipaggiamento.

Il comportamento dei sambar nel gioco riflette quello reale: si tratta infatti di brucatori erbivori pacifici e intimoriti dalla presenza umana, che vivono nelle aree boscose e si cibano di erba, ramoscelli, frutta e bambù.
Tendono a muoversi in gruppi di 5 o 6 elementi, rifuggendo dall'acqua e adattandosi rapidamente anche alle altitudini elevate, ad esempio nelle foreste himalayane.

La differenza tra la mole di un sambal e un cervo è evidente

L' habitat naturale del sambar comprende gran parte dell'Asia meridionale, Birmania, Thailandia, Indocina, Malesia, Sumatra, Indonesia e Borneo. In India e in Sri Lanka molti sono i parchi e le riserve istituite per preservare questo animale, che comunque rimane in moderato rischio estinzione.

La vicenda del sambal in Australi simboleggia molto bene l'idiozia dell'uomo e le violenze compiute contro la natura e gli animali: in questa ex colonia penale britannica dove a malapena riescono a parlare l'inglese il sambal è stato forzatamente introdotto.. per prenderlo a fucilate.
Infatti la caccia al sambal in Australia è molto popolare, anzi le teste di questi poveri animali sono veri e propri trofei da fare vedere gli amici beoti e dal cervello più piccolo di un bagigio.

Le cose non vanno meglio per questo innocuo cervone nemmeno in Nuova Zelanda: fino a pochi anno fa era proibito cacciare i sambal, ma in tempi recenti l'illuminato governo neozelandese ha eliminato ogni regolamentazione per la caccia di questi cervidi, e via con il massacro.

Non sono animalista, ma in questo momento provo rabbia e tristezza.


13. Yak


Un simpatico yak che bruca nella foresta

Al pari della tigre del Bengala, lo Yak è un'animale iconico ed evocativo: entrambi appartengono a culture lontane e affascinanti, avvolte nel mistero e dalle fortissime suggestioni letterarie, cinematografiche e storiche; ad esempio la feroce tigre del Bengala fa pensare subito ai crudeli Thug e al valoroso Sandokan di salgariana memoria, ai racconti delle Mille e una notte e ai resoconti di viaggio di Marco Polo e Ibn Battuta.

Lo yak ci trasporta nelle vette himalayane, su creste innevate percorse da inarrestabili Sherpa, suscita immagini di monaci tibetani, di spiritualità e di un mondo così lontano dalla nostra idea di società e di modernità da risultare quasi un altro pianeta.

La presenza dello Yak contribuisce al realismo e alla plausibilità della regione fittizia del Kyrat, oltre ad essere fonte preziosissima di pelli per il nostro equipaggiamento; è comune vedere mandrie di questi bestioni vicino alle strade e agli insediamenti allo stato brado, oppure carichi di pelli, ornamenti e mercanzie varie di fianco a sherpa vagabondi.
Ad esempio durante la seconda missione del personaggio Longinus, sarà proprio uno sherpa accompagnato da uno splendido e imponente yak a condurci sulle nevi dell' Himalaya, in piena coerenza con il ruolo fondamentale che questi grandi bovini hanno avuto nello sviluppo delle società dell'Asia centrale.


Uno yak e un "piccolo" yak
Gli yak sono animali mastodontici: allo stato brado possono superare i due metri di altezza al garrese e i tre metri di lunghezza, con un peso che non scende mai sotto la tonnellata (la sottospecie addomesticata invece ha dimensioni notevolmente inferiori).

L'aspetto di questi grandi bovini è unico e caratteristico: una foltissima pelliccia di colore marrone scura e nero li ricopre letteralmente dalla testa ai piedi, con grandi corna allungate verso l'alto: si tratta di una peculiarità decisiva per la sopravvivenza nei climi rigidi dei loro habitat naturali, svolgendo funzione termoregolatrice e riparandoli dalla neve e dalle temperature artiche.

Sempre per potere sopravvivere al meglio nelle condizioni più difficili, gli yak hanno polmoni molto grandi, un elevatissimo numero di globuli rossi e una concentrazione di emoglobina molto più elevata di tutti i membri della loro specie: senza questi tratti distintivi, non potrebbero sopravvivere in climi proibitivi con l'aria estremamente rarefatta.
Gli yak selvatici (non addomesticati) passano la maggior parte della loro esistenza a pascolare durante il giorno, vivono in piccoli branchi e prediligono i clima freddi degli altipiani e delle steppe desertiche, lontano dalle attività umane e dalla nostra presenza che mal sopportano.

Come le società occidentali hanno addomesticato i buoi, allo stesso modo quelle orientali hanno addomesticato gli yak: da millenni infatti vengono utilizzati dall'uomo come bestie da soma e da trasporto, forza di trazione per aratri e in genere per i lavori pesanti; senza il loro latte, la lana e le pelli per l'uomo sarebbe stato impossibile sopravvivere ai gelidi inverni dell'Asia centrale e del Tibet.

La pelliccia degli esemplari più giovani viene utilizzata per l'abbigliamento, mentre il pelo più lungo degli adulti per fabbricare tende, coperte e tappeti; Il loro letame sostituisce i combustibili tradizionali e il latte che producono in grande quantità viene trasformato in burro e formaggio.

Gli esemplari addomesticati si trovano in moltissime zone dell'Asia Centrale, mentre quelli selvatici sopravvivono soltanto in Tibet, dove sono a rischio estinzione (in Mongolia si sono estinti già da qualche annetto, intorno al 18° secolo).

Per concludere, una curiosità: nel 2009 il ministro delle politiche agricole della regione Veneto Zaia ha deciso di importare dall'Asia ben 25 yak, liberandoli nel Bellunese ai piedi della foresta del Cansiglio (in località Chies D'Alpago), al fine di contrastare l'avanzata dei boschi (gli yak sono ghiotti di giovani alberi) e "pulire" il sottobosco (cibandosi di piante erbacee che altri bovini non gradiscono) prevenendo la formazione di incendi; qui trovate l'articolo del Gazzettino Veneto su questa interessante storia.

Nella foto, il governatore della regione Veneto Zaia (a destra) e gli yak del Cansiglio



14. Orso del collare


Un feroce attacco dell'orso del collare-

Ci sono due tipi di orsi in Far Cry 4, quello bruno himalayano e quello detto "del collare", così chiamato per la caratteristica chiazza a forma di "V" di colore bianco o marrone appena sotto il collo..
Nel gioco, la differenza tra i due mammiferi non è solo cromatica, ma anche comportamentale: per farla breve, quando scorgiamo una grossa massa pelosa che si muove a quattro zampe - e realizziamo che non è un innocuo yak - tra gli alberi, mimetizzandosi tra i magnifici colori del Kyrat, dobbiamo sperare che sia un orso bruno homalayano, che se ne sta per i fatti suoi e se non viene stuzzicato non ci attacca direttamente.

Ma con l'orso del collare il discorso è diverso: appena entriamo nel suo campo visivo ci attacca a testa bassa, caricando con la sua mole e la sua forza spaventosa, proprio come si vede nella foto sopra. Fortunatamente questi bestioni sono lenti, e perciò sono meno pericolosi di una tigre o di un leopardo, ma è meglio fare attenzione alle loro zampe artigliate, talvolta in grado di uccidere con un solo affondo.


Ecco un orso del collare in posa meditativa
Anche nella realtà l'orso del collare non è per niente un animale pacifico, anzi diventa molto aggressivo quando incontra un essere umano; di carattere solitario e riservato, non ama condividere spazio vitale e cibo con altri mammiferi, cibandosi nelle ore notturne soprattutto di bacche, frutta, castagne e noci.

Durante il giorno questo scorbutico mammiferone poltrisce in zone ombreggiate e nascoste, oppure nei nidi che si costruisce sugli alberi: nonostante la mole impressionante (può pesare fino a 2 quintali e arrivare al metro e 80 di altezza) riesce ad arrampicarsi agevolmente sugli alberi grazie alla muscolatura ben sviluppata e agli arti massicci.

L'orso dal collare è diffuso in varie zone dell'Asia, tra cui Iran, Afghanistan, Pakistan, Nepal (lo si incontra fino ai 4700 metri s.l.m.), Thailandia, Vietnam, Laos, Siberia meridionale, Taiwan e Cina; nonostante l'ampio habitat, questo mammifero è considerato "vulnerabile" all'estinzione, ovvero con un rischio moderato: infatti la continua deforestazione e il bracconaggio stanno causando una drastica riduzione della popolazione di orsi del collare, spesso uccisi per ricavarne assurdi e inutili intrugli per la medicina cinese, o rapiti per diventare attrazioni da circo.

Sempre in merito a questa cazzo di medicina tradizionale cinese, documentandomi per questo post sono venuto a conoscenza delle cosiddette "fattorie della bile", dove gli orsi del collare vengono rinchiusi per "estrarne" letteralmente la bile, ho letto delle cose da fare accapponare la pelle.

Penso che prima o poi l'essere umano le pagherà tutte queste cose, e con gli interessi.


15. Grifone dorsobianco del Bengala



Voglio concludere questo trittico di post dedicati alla fauna di Far Cry 4 parlando del grifone dorsobianco del Bengala, un animale praticamente inutile nel gioco, facilmente confondibile mentre volta sulle nostre teste con quelle maledette aquile che rompono le palle ogni tre per due e che difficlissimo colpire.

Inutile perchè le sue piume non servono a nulla, nemmeno come merce di scambio: la resa in termini di rupie non è commisurata alla fatica che si fa a vederli e cacciarli, quindi tanto vale lasciarli dove sono a librarsi nel cielo.

Perchè dunque chiudere questa lunga analisi con un animale ininfluente nell'economia del gioco, dopo avere parlato di rinoceronti, tigri, leopardi, tanto stimolanti da incontrare e cacciare e al tempo stesso tanto utili nel confezionare parti di equipaggiamento?

Rileggendo le pagine che ho scritto mi sono accorto di avere scoperto molte cose su animali sconosciuti o poco noti, di cui avevo immagini confusionarie e mediate da documentari o fotografie viste quà e là, distrattamente.
Al tempo stesso, ho appreso fino a quanto può spingersi la crudeltà dell'uomo, la sete di denaro, la folle violenza insulsa compiuta contro animali che non possono difendersi e che considerano l'uomo non come un nemico, ma semplicemente come parte del mondo, della natura.

Quale modo migliore quindi di concludere questa narrazione parlando di uno degli animali più a rischio estinzione del pianeta?


Il grifone dorsobianco del Bengala infatti è considerato prossimo all'estinzione, il massimo grado di rischio possibile prima di arrivare al "livello Dodo".
Rapace che si ciba esclusivamente di carogne, un tempo il dorsobianco era presenza numerosa in tutta l'Asia meridionale, ma già a partire dalla metà del ventesimo secolo si era estinto in tutto il Sud-Est asiatico; verso la fine degli anni '90 si ebbe una spaventosa morìa di questi uccelli, tanto da portarli sull'orlo dell'estinzione, situazione che purtroppo permane tutt'ora.

Le cause di queste dinamiche sono ormai note: tantissimi esemplari venivano catturati vivi o morti come trofei, e a ciò si aggiunse in tempi recenti un'imprevista e inspiegabile epidemia, quando migliaia di esemplari vennero trovati morti soprattutto in Nepal e India; analisi cliniche scoprirono che questi animali erano particolarmente sensibili a un comune anti-infiammatorio utilizzato nell'allevamento del bestiame, il diclofenac (il comune Voltaren, ad esempio), che causava insufficienza renale e rapida morte.

Ovviamente a nessuno frega niente di grifoni dorsobianco del Bengala, infatti il diclofenac continua ad essere utilizzato per motivi economici e clinici (senza ovviamente spendere soldi in costose ricerche su farmaci alternativi) e questi rapaci continuano a morire. Per fortuna diverse associazioni stanno elaborando un piano per catturare e allevare in cattività quanti più grifoni possibili per evitare ulteriori decessi, ma il tempo ormai è poco.


La maggior parte degli animali che abbiamo visto sono quindi a rischio estinzione, con gradi diversi ovviamente: dal moderato rischio del rinoceronte asiatico e del leopardo nebuloso al rischio "critico" della tartaruga dalla fronte rossa e del grifone dorsobianco del Bengala di cui ho appena parlato.

Credo che agli sviluppatori non sia sfuggito questo discorso relativo agli animali in estinzione: infatti durante una delle missioni di caccia viene proprio reso esplicito il concetto: Ajay di fronte alla richiesta di uccidere un rinoceronte raro per farne delle pelli per accessori di moda, chiede allo squinternato stilista:

"Ma i rinoceronti non sono animali in via di estinzione?"

risposta dell'interlocutore:

"non qui nel Kyrat, qui ci sono rinoceronti da tutte le parti, e poi vuoi mettere un bel portafoglio in pelle di rinoceronte da vendere a qualche riccone"

A mio parere, si tratta di una amara ironia, una presa di coscienza sul comportamento umano nei confronti di una natura che sa essere splendida, come nei colori del lofoforo e assolutamente da preservare come nel caso delle tartarughe dalla fronte rossa, e nel volo dei grifoni dorsobianco.

Che tra l'altro, sono inutili da uccidere per l'economia del gioco, forse questo è stato fatto volutamente per non fare estinguere una specie, anche in un videogioco?

Mi piace pensarlo.

Alla prossima


Ti sei perso le altre puntate della fauna di Far Cry 4? Rimedia subito!

La fauna di Far Cry 4: un post educativo (prima parte)

La fauna di Far Cry 4: un post educativo (seconda parte)

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