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mercoledì 7 gennaio 2015

La fauna di Far Cry 4: un post educativo (seconda parte)

Eccoci nell'anno nuovo, e torniamo a parlare di Far Cry 4 e della sua ricchissima fauna; ricchissima e pericolosissima aggiungerei: infatti i nemici peggiori e più agguerriti del gioco non sono le milizie di Pagan Min quanto le varie tigri, leopardi, rinoceronti, cinghiali, tassi del miele e via dicendo.

Ma senza altri indugi continuiamo il nostro excursus sugli animali che popolano la regione del Kyrat:


6. Dhole


Ecco dei dhole all'attacco.. sembrano piccoli cani ma è meglio stare attenti e contare quanti sono che ci attaccano..

Il Dhole sostanzialmente è una specie di cane selvaggio, e non rappresenta un grosso pericolo per il giocatore, a meno che non ci arrivi addosso una muta di 4/5 esemplari, in quel caso è molto probabile venire sbranati in pochi secondi, data la velocità di questi carnivori.

Chiamato anche cane rosso selvatico o Cuon, il Dhole è diffuso in tutto il Sud-Est asiatico, in India e in alcune aree della Russia, Cina e Corea; si differenzia dai canidi per le orecchie arrotondate e il muso corto, aspetti che lo rendono affine ai licaoni, animali bruttissimi e dal nome altrettanto brutto diffusi soltanto in africa subsahariana: provate a cercarli su google immagini e vedrete che non sono proprio carini insomma.

Ma torniamo ai dhole: lo sapevate che questi animali non abbaiano ma ringhiano o piagnucolano? io no, l'ho scoperto adesso; d'altra parte non ho mai visto dal vivo un dhole, quindi non potevo saperlo, ma in effetti anche in Far Cry 4 questi canidi non abbaiano, si limitano semplicemente ad aggredirci appena ci vedono, quindi è decisamente consigliabile abbatterli a distanza.

Il loro comportamento nel gioco rispecchia quello reale: i dhole sono formidabili cacciatori, in grado di seguire la preda per lunghissime distanze, fino a sfinire il loro futuro pasto; sono molto aggressivi e appena sono sufficientemente vicini saltano addosso alla preda dilaniandone i fianchi, il muso, la coda, e aggrappandosi a qualunque parte dell'animale fino a farlo crollare, per poi divorarlo famelicamente prima che la carogna vada in putrefazione.

Ecco un dhole, dallo splendido pelo marrone/arancio. 

A proposito di cibo, la preda preferita dei dhole sono i daini e i sambur (di cui parlerò successivamente) che cacciano senza alcuna difficoltà anche da soli; in muta invece facendosi forza del gruppo attaccano bufali, cinghiali e orsi himalayani; sono stati documentati rari casi di attacchi addirittura a TIGRI e leopardi.

A differenza di quanto accade in Far Cry 4, i dhole in genere non attaccano l'uomo, anzi cercano loro stessi di sopravvivere: sono infatti una specie a rischio di estinzione, come purtroppo quasi tutte quelle di cui sto parlando in questi post.




7. Leopardo nebuloso


Non basterà di certo un fucile d'assalto a fermare il leopardo nebuloso. Prepariamoci a ripartire dal checkpoint quando abbiamo un incontro cosi ravvicinato

La prima volta che ho avuto a che fare con questo pericolosissimo felino è stata durante uno scontro a fuoco con dei miliziani di Pagan Min; invece di affrontarli a viso aperto sono salito su una collinetta e ho buttato un'esca di carne tra i tre fessi vestiti di rosso. Due secondi dopo ho sentito un verso piuttosto inquietante e ho visto schizzare nel verde questo animale velocissimo che ha steso senza difficoltà due miliziani prima di essere crivellato dai colpi di un mitra, sbranandoli con una ferocia impressionante.

Quando cercheremo il leopardo nebuloso non lo troveremo mai, e quando ci accorgeremo della sua presenza saremo già morti. E' una sorta di tasso del miele più feroce e che infligge MOLTO più danno, ancora più difficile da colpire perchè dannatamente veloce, oltre ad avere la spiacevole abitudine a sparire dietro di noi non appena ci azzanna, costringendoci a fare il girotondo cercandolo in giro mentre la nostra energia cala, cala, cala..

Il verso del leopardo nebuloso è perfettamente riconoscibile tra i vari cinguettii e colpi di mitra che sentiamo ad ogni passo nel Kyrat, quindi avremo due possibilità: scappare il più lontano possible, oppure scappare il più lontano possibile e svuotare i caricatori contro la fiera stando a debita distanza. L'importante è scappare.

Il leopardo nebuloso è un animale difficile da studiare e di cui si conosce pochissimo in merito ad abitudini, , comportamento, riproduzione e dinamiche sociali; per moltissimo tempo gli studiosi sono stati perfino incerti sulla sua classificazione: di fronte alla incapacità di scegliere se includerlo tra i grandi felini (come le tigri e i ghepardi) e i piccoli felini (gatto, puma) è stato deciso di creare il nome scientifico "Neofelis", cioè dal latino "nuovo piccolo felino".

Il leopardo nebuloso con il caratteristico manto a chiazze bordate di nero

Di certo l'aspetto di questo bellissimo felino non passò inosservato: il mantello color marrone o rossiccio coperto di grandi chiazze irregolari contornate di nero fecero immediatamente pensare ad un insieme di nuvole, da cui la seconda parte del nome scientifico, "Nebulosa", dal latino nebulosus, nuvoloso).

Il l. Nebuloso è un felino di medie dimensioni  diffuso solamente nel Sud-Est asiatico (più precisamente in Himalaya, Nepal, Malaysia, India nord-orientale, Bangladesh e Indocina), con peso massimo intorno ai 20 chili e un'altezza massima al garrese di 40 centimetri; i canini sono eccezionalmente sviluppati, lunghi quanto quelli delle tigri, e ciò ha fatto pensare a lungo che le sue prede fossero le stesse dei grandi e feroci felini. Successivi studi e osservazioni però hanno mostrato come il l. Nebuloso si cibi essenzialmente di piccoli mammiferi come gibboni, civette (??), cervi, istrici e vari uccelli.

Proprio perchè le prede del l. Nebuloso vivono sugli alberi, questa specie ha sviluppato una grande agilità e una grande capacità ad arrampicarsi, favorita dalle zampe corte e muscolose, le piante ampie (come si vede dalla foto sopra) e artigli affilati.

Sempre guardando la foto sopra, si può notare come la coda di questo felino sia eccezionalmente spessa e lunga, talvolta della stessa lunghezza del corpo: questa appendice riveste un ruolo fondamentale nel bilanciamento e nell'equilibrio, permettendo al l. Nebuloso di muoversi al pari di uno scoiattolo sui rami, che spesso percorre a testa in giù, o letteralmente appendendosi agli stessi utilizzando la coda come appoggio: questo leopardo è in grado di CORRERE A TESTA IN GIU' sui rami, non so se rendo l'idea.

Il l. Nebuloso è un animale sfuggente, difficile da osservare e da avvicinare, per questo motivo ancora molto poco si sa sulle sue abitudini e sui suoi comportamenti nell'habitat: si ritiene che sia un animale solitario dato che è stato visto molto raramente in branco; niente si sa nemmeno sui rituali di corteggiamento e accoppiamento, e vani sono stati i programmi di riproduzione in cattività.

A differenza di quanto avviene nel gioco - in cui il l. Nebuloso è una macchina da guerra assassina - in realtà questo felino non è aggressivo e non attacca l'uomo spontaneamente, ma ciò nonostante gli esseri umani stanno facendo di tutto per farlo estinguere: spesso questi straordinari animali vengono uccisi per la bellissima pelliccia, o per sfruttarne varie parti del corpo nella medievale e stregonesca medicina tradizionale cinese.

Difficile stabilire quanti l. Nebulosi rimangano al mondo, ma si crede che una stima di circa 10.000 esemplari si accettabile, ma il numero è destinato a diminuire progressivamente e rapidamente: si tratta infatti di una specie a rischio estinzione.

Anche il leopardo nebuloso quindi, più vado avanti a scrivere di animali che rischiano di sparire dal pianeta più mi vergogno di come stiamo schiacciando sotto i piedi la natura, e io non sono animalista, anzi.


8. Leopardo delle nevi


Rimaniamo in ambito leopardi, per parlare di un altro nuovo animale introdotto in Far Cry 4, il leopardo delle nevi.

Ecco il leopardo delle nevi nel suo habitat preferito, la neve appunto.
Di solito questi animali si incontrano nelle regioni settentrionali del Kyrat o nelle missioni ambientate sulle nevi himalayane, ma occasionalmente appaiono anche nelle altre zone, talvolta richiamati dalle esche che lanciamo, alternandosi con i leopardi nebulosi.
Sostanzialmente a livello di gameplay non c'è alcuna differenza tra i due tipi di leopardi: attaccano nello stesso modo, hanno le stesse statistiche e si comportano in modo identico, cacciando altri animali e attaccando a vista il giocatore.

Proprio in quest'ultimo aspetto risiede la più grande differenza tra l'animale reale e quello del videogioco: il leopardo delle nevi molto raramente attacca l'uomo, addirittura in tutto il secolo scorso sono stati registrati solo due casi di attacchi diretti, a fronte degli oltre cento degli altri tipi di leopardi;
Questo perchè il l. delle nevi conduce una vita molto riservata, è un animale crepuscolare e non si spinge mai fino agli insediamenti umani; in aggiunta, la sua particolare pelliccia gli permette di mimetizzarsi perfettamente con l'ambiente circostante, rendendolo difficilissimo da individuare: è da sempre infatti la "preda fotografica" più ambita dai naturalisti e dai fotografi.


Il l. Delle nevi è originario delle catene montuose dell' Asia centrale e appartiene alla specie dei grandi felini sebbene le sue dimensioni siano inferiori agli altri appartenenti alla specie, considerando un peso massimo intorno ai 55 chili e una lunghezza di 130 cm (coda esclusa).

Per sopravvivere nelle rigidissime condizioni atmosferiche del loro habitat naturale, i l. Delle nevi hanno sviluppato una serie di meccanismi di adattamento peculiari: la pelliccia è lunga, spessa e folta, con una colorazione di base variabile dal marronicino al giallastro, con chiazze nere di varie dimensioni (più piccole sulla testa e più grandi su zampe e coda) e ampie regioni bianche. Queste tonalità permettono al l. delle nevi di "scomparire" letteralmente sullo sfondo delle montagne innevate che abitano, date un'occhiata qui per rimanere a bocca aperta e capire il vero significato della parola "mimetizzazione"..

L'intera struttura corporea del l. Delle nevi si è geneticamente evoluta per la sopravvivenza in climi ostili: le orecchie ad esempio, sono piccole e tondeggianti per ridurre la perdita di calore corporeo; per lo stesso motivo le zampe hanno la pelliccia anche sui polpastrelli; la coda è lunga e molto spessa, e viene utilizzata dal leopardo come se fosse una coperta, coprendosi la faccia quando dorme.
Anche il muso del l. delle nevi è completamente diverso dai suoi simili: la fronte bombata e il muso corto marcano la presenza di fosse nasali insolitamente grandi e sproporzionate, utili a respirare l'aria ghiacciata e rarefatta d'alta quota.

Infatti i l. Delle nevi  vive ben oltre la linea degli alberi (altitudine massima stabilita dai climatologi oltre la quale non si trovano forme di vita vegetale complesse, che varia a seconda delle latitudini: in Himalaya ad esempio, è fissata a 3600 metri s.l.m., oltre il quale il pino, l'albero più resistente al mondo, non sopravvive), bazzicando in altissima quota, tra i 3300 e 6700 metri d'atitudine, e scendendo solo occasionalmente sotto i 2000 metri.

I l. Delle nevi sono predatori onnivori che si cibano di qualsiasi carne riescano a trovare, riuscendo ad abbattere anche prede tre volte più grandi di loro (come i bharal, che abbiamo visto nella prima parte del post), senza però disdegnare anche la dieta vegetale, soprattutto erba e ramoscelli.

Nonostante i l. Delle nevi non abbiano difficoltà a cacciare ogni tipo di animale del loro habitat (tranne gli yak), sono i grandi felini meno aggressivi nei confronti dell'uomo, che non affrontano mai direttamente, anzi vengono facilmente messi in fuga da greggi al pascolo o da singoli esseri umani; se si sentono minacciati abbandonano la preda e non cercano nemmeno di difendersi, pensano solo a scappare il più rapidamente possibile.

Quindi cosa fa l'uomo? li prende a fucilate appena si avvicinano agli allevamenti di bestiame, tanto non reagiscono e non rappresentano un vero pericolo. Questo tiro a segno al l. Delle nevi e ovviamente il bracconaggio hanno portato questa specie a rischio estinzione, si stima che al mondo ne siano rimasti solo circa 6500 esemplari, di cui però solo la metà in età riproduttiva.

Per fortuna esistono numerosi enti e associazioni che cercano di preservare questo splendido felino e gli ecosistemi montani in cui vive, ovviamente anch'essi a rischio, per chi volesse approfondire, c'è questo interessante articolo che tratta della sopravvivenza del l. Delle nevi in Himalaya.



9. Lofoforo splendido


Anche in questo caso, non ci sono screenshots validi, anche perchè appena ci avviciniamo a questi uccelli volano via

Cambiamo proprio genere e parliamo di uccelli: vagando per il Kyurat spesso vedremo delle chiazze coloratissime in mezzo all'erba, delle esplosioni vivaci e variopinte di blu, rosso, giallo e verde acceso: sono gli spettacolari lofofori splendidi, presenti dappertutto e sostanzialmente inutili per il gameplay: le loro piume non servono a nulla e valgono poco a rivenderle, quindi è stupido ucciderli, sono l'unica nota di colore del gioco.

Il lofoforo splendido fa parte di tutti quegli elementi di contorno che - seppur non avendo alcuna funzione all'interno del gameplay - arricchiscono un gioco, o meglio arricchiscono la rappresentazione di un contesto e di un ambiente ben preciso, la cui credibilità e complessità si basa proprio da tutto ciò che non è essenziale alla storia, ma superfluo.

La casa produttrice di Far Cry 4, Ubisoft, non si è limitata a creare una vicenda corposa, complessa e coinvolgente ambientata in un mondo aperto e stimolante, ma ha caratterizzato in modo sistematico, preciso e scrupoloso un'intera regione, quel Kyurat fittizio ma che è al contempo incredibilmente reale e plausibile; e sono proprio gli elementi di contorno - come il lofoforo, e come mille altri - a dare un' anima al Kyrat, che altrimenti sarebbe soltanto un insieme di colline, fiumi e montagne in lontananza. Questa è la differenza sostanziale tra un buon gioco e un capolavoro assoluto come Far Cry 4: potrei chiamarla la sindrome del lofoforo.

Ma torniamo al lofoforo, chiamato splendido per la meravigliosa ricchezza cromatica del suo piumaggio.

Senza parole..
Per essere un uccello, il l. splendido è decisamente grande, forse perchè appartiene alla stessa famiglia dei fagiani: può arrivare infatti a pesare oltre i due chili per circa 70 cm di lunghezza.
Il suo habitat è molto esteso, e comprende Afghanistan, Himalaya, Kashmir, Pakistan, Nepal (dove è uccello nazionale), Bhutan, Tibet e Birmania, occupandone le altitudini comprese tra i 2400 e 4500 metri s.l.m.

Per fortuna i l. splendidi non sono ancora a rischio estinzione, ma sono classificati come "prossimi alla minaccia", quindi con un serio e probabile futuro rischio; ultima curiosità, l'uccello Kevin del film Disney Pixar "Up!" è ispirato nella colorazione e nella struttura a un esemplare maschio di l. splendido.


10. Tartaruga dalla fronte rossa




La tartaruga dalla fronte rossa è un altro animale totalmente innocuo e inutile: il suo carapace non può essere utilizzato in nessun modo, e non frutta nemmeno tante rupie se venduto. come per il lofoforo splendido, si tratta di un elemento di contorno utile a tratteggiare in modo credibile e variegato il mondo di gioco.
Non sarà infatti raro imbattersi in gruppetti di queste grosse tartarughe mentre brucano l'erba, spesso vicino a specchi d'acqua, tranquille e praticamente immobili e incuranti della nostra presenza.

Sinceramente, uccidere questi animali - come anche uccidere i bellissimi uccelli visti prima - è davvero da dementi, è solo un puro atto di distruzione indiscriminata e idiota che non porta a nulla se non privare il mondo di gioco del Kyrat di quei tocchi di realismo che denotano la grande capacità dei  programmatori nel creare una natura incontaminata ma sventrata dalla violenza umana: camminando per le splendide vallate e per gli altipiani costante è il contrasto tra i cinguettii e i barriti e i colpi di mitragliatrice e le esplosioni di granate.

Eccola la simpatica Batagur Kachuga, con il caratteristico colore rosso sulla sommità della testa

La tartaruga dalla fronte rossa, conosciuta anche con il nome scientifico Batagur Kachuga, è una specie ad alto rischio di estinzione, tra le tartarughe d'acqua dolce è sicuramente quella che rischia più seriamente di sparire dal pianeta.

Un tempo questi grossi rettili (possono pesare fino a 25 chili) erano comuni tra India, Bangladesh e Nepal, ma dopo essere state cacciate per scopi alimentari, essere rimaste intrappolate nelle dighe e danneggiate dall'inquinamento, ne è rimasto solo un piccolo gruppo nel fiume Chembal, nel cuore dell' India.

Tra tutti gli animali visti finora in Far Cry 4, la tartaruga dal ventre rosso è quella più a rischio estinzione, e se non la smettiamo di distruggerle presto potremo rivederle soltanto nei videogiochi. Cose su cui riflettere.

E con questa nota di tristezza, chiudo la seconda parte di questi post tematici sulla fauna di Far Cry 4.

Il prossimo post concluderà l'argomento, tra il ruggito di una tigre del Bengala e l'imponente ruglio dell'orso bruno himalayano.

Alla prossima


Ti sei perso la prima parte della fauna di Far Cry 4? corri a leggerla qui!


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