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venerdì 19 dicembre 2014

Gli 8 videogiochi di Natale più strambi

Ormai è natale, mancano 6 giorni, ed è arrivato anche il momento del post natalizio, dedicato ovviamente.. ai videogiochi, e al Natale. Fin qui tutto chiaro? Bene

"Ma che inizio orrendo per un post natalizio"
Quello che non è chiaro è come mai in quarant'anni di storia videludica non ci sia uno, ma dico un solo videogioco che a tema natalizio di un certo valore, che si ricordi, che sia minimamente intrigante, divertente, stimolante, festoso, giocoso, e altri aggettivi a vostra scelta nello stesso campo semantico, insomma.

E' già stato difficile trovarne otto in effetti, perchè si, esistono ad esempio delle espansioni "a tema natalizio", come ad esempio i MOD di Duke Nukem 3D (che ricordiamolo, nel CD del gioco conteneva il mitico BUILD3D, un editor completo e difficilissimo da usare che permetteva di creare da zero i livelli) ambientati a Natale, ma non si tratta di giochi veri e propri, solo delle aggiunte a volte non proprio indispensabili.

FERMI TUTTI! due parole due su Duke Nuclear Winter devo dirle però

Beh già la copertina è fantastica, con il Duca con le cuffie pelose per non prendere freddo, sa mai che a petto nudo mentre nevica si ghiacciano le orecchie; e il pupazzo malefico crivellato di colpi?? mitico

Duke Nuclear Winter è una espansione del gioco originale, pubblicata il 30 dicembre 1997 dalla Simply Silly Software, una piccola casa produttrice famosa solo per questo add-on. oltre ad altri piccoli lavori per Doom. Non si conosce il destino di questa software house, forse è defunta come le altre 2 specializzate in MOD di Duke Nukem 3D, o forse viaggia sopra le città del mondo assieme a Lupo Solitario.


Comunque sia, la storia è decisamente realistica: Santa Claus è stato rapito dagli alieni che il Duca aveva preso a calci nel sedere un anno prima, con l'aiuto della milizia delle elfe femministe, che si sono ribellate al loro padrone e hanno il quartier generale nel Polo Nord; tutta la cumpa ha fatto il lavaggio del cervello al simpatico ciccione barbuto, che è diventato cattivo, un pò tipo questo qui:

"Buon Nasale a tutti! HO HO HO !!"

e quindi ha studiato un piano malvagio per conquistare il mondo, ot similia. Il Duca prende un aereo della Finnair per il polo e fa il mazzo a chiunque, combattendo contro donne-elfo verdi  in pantaloni camouflage e top (con dentro ovviamente seni prorompenti) armate di rimpicciolitori  (meglio shrinker, ma facciamoci capire insomma) e fucili a pompa, cattivissimi pupazzi di neve che ovviamente tirano .. palle di neve, e Santa Claus in persona, diventato cattivello frequentando la pessima compagnia degli alieni-maiale.

Il temibilissimo nemico Snowman, con le sue mortifere palle di neve, lanciate in rapida successione proprio come contro Bart in quell'episodio dei Simpson anni fa. Trivia: il pupazzo di neve si trova solo negli ambienti esterni, strano non trovarlo nelle camere, no? ci ho pensato anche io

Duke Nuclear Witner non è rimasto nei cuori dei giocatori: i pochi livelli erano riciclati dal gioco originale, solo coperti di neve; i pochi "nuovi" erano poco ispirati, mezzi vuoti e senza l'architettonica follia del gioco originale; inoltre, non c'era nessuna nuova arma, nemici tutti uguali, il Duca non diceva nessuna nuova spacconata o battuta, magari ispirata al Natale.. insomma, mezzo flop, se paragonato agli altri due famosi MOD: Duke Caribben: Life's a Beach e Duke it out in D.C.
Per concludere con il Duca di Natale, alcune cosette sparse: 
anche se nella copertina il nostro eroe è freddoloso e munito di sciarpa e cuffie, nel gioco è identico all'originale.
Il Nuclear Winter è un chiaro riferimento all'inverno nucleare che seguirebbe a una esplosione atomica, che filtrerebbe la luce del sole e i suoi raggi calorosi (o caloriferi? boh).
Una piccola parte del primo livello di Doom è riprodotta nello schema "Land of Forgotten Toys" (uno di quelli creati da zero, che rappresenta il Polo Nord), dopo essere passati per un portale si può anche incontrare un marine sventrato.
I pupazzi di neve, oltre a lanciare palle di neve, possono guidare veicoli e volare per le strade.
Gli alieni maiali natalizi sono alieni maiali con un berretto rosso in testa, che sostituiscono non si sa bene quale nemico. Gli alieni maiali normali sono rimpiazzati da Santa Claus invece: voi direte, e chissene, ma in realtà è una cosa curiosa.

Ma torniamo senza divagare oltre al tema del post, ovvero gli 8 videogiochi di Natale più strambi.

Un videogioco a tema natalizio dovrebbe - in teoria - ma come diceva Vicky Valentine a Lisa, anche il Comunismo - in teoria - funziona 

"Lisa, dare un pari ruolo a tutti quando non tutti sono alla pari .. come si chiama bambini?  COMUNISMO!!"
essere un ottimo mezzo per le software house per incrementare le vendite in periodo già affollato di uscite e di concorrenti, ma inspiegabilmente ci sono davvero pochissimi giochi di questo tipo, e forse è una fortuna dato che i pochi che ci sono sono mal programmati, noiosi, sconclusionati, o semplicemente troppo, troppo strani, bizzarri.
Di che bizzarro stiamo parlando esattamente? il bizzarro del tipo "barbone del film il re pescatore che balla vestito da donna sopra una scrivania con le piume di struzzo", oppure il bizzarro del tipo "interrogatorio a Bruce Willis dell'esercito delle 12 scimmie con robottone tipo GLADOS e tizi dalle facce inquietanti, un bizzarro intensità 10 su scala da zero a Terry Gilliam insomma.


Basta, ora inizio davvero con i giochi natalizi.


1. CHRISTMAS NIGHT (Sega Saturn, 1996)

E' un'espansione del gioco Nights into Dreams pubblicato da SEGA. Prima ho sproloquiato sulle espansioni, e adesso ne metto una nella lista dei dieci, è così, il mondo a volte va alla rovescia.
Questo Nights into Dreams già era un gioco bello strano, che raccontava di due ragazzini guidati nel mondo dei sogni da un tizio di nome Night (nome abbastanza normale, "Notte", per una persona) che li portava in volo sopra le proprie manifestazioni oniriche, una specie di Inception in stile nippon insomma; il gioco sfruttava l'innovativa potenza della console Saturn per rappresentare un vivace mondo in un mix di 3D e 2D.
Christmas Night era un add-on di un paio di livelli, ora introvabile, spesso regalato assieme alla console in certi bundle o venduto assieme alle riviste di videogiochi (Ah, The Games Machine, quanti ricordi del sabato mattina al liceo.. lacrimuccia, ok basta).
Night into Dreams sfruttava l'orologio interno del Saturn per modificare gli elementi grafici del gioco mantenendo inalterata la struttura: in sostanza, è quello che succede oggi con i giochini da telefonino tipo Clash of Clans e Hay Day, che a Natale mettono la nave, a Pasqua gli ovetti, e cose simili, giusto per dire che tante presunte novità di oggi in realtà sono state inventate MOLTI anni fa..

Ecco la gioiosa allegria di Christmas Night, tratta dalla ri-edizione in HD per Xbox Live Arcade e Playstation Network nel 2012.
Ecco dicevo, giocando sotto Natale gli abitanti del mondo onirico vengono rimpiazzati da elfi e al posto della solita musica c'è una versione strumentale di Jingle Bells, e le colline innevate che sorvola il protagonista sono piene di pacchi regali, palle dell'albero, coroncine di agrifoglio, e tutte queste cose qui che fanno tanto Natale.
Un giochino carino, spensierato, gradevole, forse l'unico di questa lista.


2. CHRISTMAS LEMMINGS (Amiga, 1991)

Chi non conosce il gioco Lemmings? Pubblicato nel 1991 per Amiga da Psygnosis, fu un rompicapo innovativo e originalissimo, in cui lo scopo era salvare i Lemmings, piccoli esserini tendenti al suicidio, da situazioni diciamo "spiacevoli", come burroni, fiamme, lame, melma soffocante e via dicendo.
L'unico modo per condurre in salvo gli animaletti era sfruttare le capacità ingegneristiche degli stessi, che potevano ad esempio scavare, creare dei ponti, delle scale, paracadutarsi, e bloccare la strada: una volta compiuta un'azione, tutti gli altri seguivano il leader incuranti di quello a cui andavano incontro, un pò come i berlusconiani insomma.
La cosa curiosa è che i lemming esistono, in italiano si chiamano lemmini, ma sono piccoli e simpatici topolini, non animaletti bipedi verdi; inoltre, l'intero concetto del gioco si basa su una leggenda metropolitana, cioè che i lemmini durante le migrazioni compiano un suicidio di massa cadendo nei crepacci, indifesi, ovvero il destino a cui dobbiamo sottrarre i protagonisti del gioco del 1991.

Un lemmino

Questa leggenda metropolitana era stata a sua volta alimentata da un documentario della Disney del 1958, a sua volta falso - come è stato scoperto tempo dopo - che parlava tra le altre cose dei lemmini.
Ultima cosa prima di tornare al Natale, interessante come un finto documentario ha ispirato una leggenda metropolitana, che ha ispirato un videogioco, che ha ispirato anche una metafora: il comportamento dei lemmings è quello di coloro che seguono la massa e le "dicerie" , rischiando conseguenze pericolose e a volte letali.
Dal 1991 al 1994 Amiga rilasciò delle espansioni tematiche dedicate al Natale, chiamate appunto Christmas Lemmings, che erano assolutamente IDENTICHE al gioco originale, cambiava soltanto l'ambientazione ovviamente: i livelli erano coperti di neve, c'erano le renne, gli alberi, e i classici simboli del Natale. 
Se queste piccole e inutili variazioni facciano di Christmas Lemming un vero gioco natalizio non lo so dire, secondo me non vale nemmeno la pena di mettere una foto, preferisco l'immagine di un lemmino.


3. ELF BOWLING (PC, 1998)

Questo è un gioco che non piacerebbe alla Camusso: gli elfi al servizio di Babbo Natale sono in sciopero, e qual'è il modo migliore per convincerli a interrompere l'agitazione? usarli come birilli. Davvero.
Ovviamente essendo al Polo Nord non si gioca in una sala da Bowling alla Grande Lebowski ma direttamente sul Pack artico e sul ghiaccio, cosi la palla che spacca le gambe agli elfi scorre più rapidamente e si può mirare meglio.
Giusto per restare nello spirito natalizio, gli elfi mostrano il deretano a Babbo Natale, un coniglietto defeca sulla pista e ogni tanto passa una renna innocente che può essere uccisa con la palla da bowling.
Ora, non è che io sia contro lo humor natalizio e la "dissacrazione" di una festa a volte anche troppo in maschera, ma una cosa è  l'ironia becera, volgare, malparlante ma con un saldo e dolce spirito natalizio di fondo come in Bad Santa (NO; non cito il titolo italiano, NON LO FARO')

Ormai è un classico del Natale. Grande Billy Bob.

e una cosa è un gioco stupido e inutile come Elf Bowling, come quelli programmati alla pene di canide che scarichi dall'App store per disinstallarli dopo trenta secondi; forse nel 1998 questo era il massimo dell'ironia che si poteva fare sul Natale, ma vedere un giochino gli elfi che fanno battute sconce e mostrano il culo oggi è soltanto triste.


4. SANTA'S XMAS CAPER (Commodore 64, 1990)

Ok ora facciamo un salto al 1990, al glorioso Commodore 64, e al meno glorioso giochillo in questione, che si ricorda soprattutto per la stupidissima e insulsa trama, non che le precedenti siano state sceneggiature di Damon Lindelof, ma tant'è.
Gli elfi - forse per vendetta, dopo avere fatto sciopero e per questo essere stati gambizzati alla tremenda tortura del bowling - hanno deciso di drogare il pudding (??) di Santa Claus, rendendolo totalmente inabile al volo nella notte di Natale. Tocca a noi quindi prendere la sua pixellosa slitta e iniziare la distribuzioni dei balocchi (non i panettoni, i giochi), in una sorta di sparatutto a scorrimento orizzontale.

Ecco qui, Babbo Natale con la sua slitta che spara una ghirlanda contro giocattoli sparsi tra cui un dolcetto di Natale, uno Zeppelin e quello che sembra un pallone da calcio, volando su montagne che sembrano prese direttamente da Toejam & Earl.

Dico sparatutto con cognizione di causa: l'iconografica slitta infatti spara di tutto (palle di neve, sfere luminose, ghirlande..) contro vari nemici, tra cui pupazzi di neve cattivi, pinguini malefici, dolcetti di natale volanti, bastoncini colorati CHE SPARANO PALLE DELL'ALBERO, omini di zenzero psichedelici, macchinine, trenini, insomma Babbo Natale è attaccato dai giocattoli e sta a noi sorvolare lande coloratissime e lisergiche, in un lampeggio continuo, tra pupazzi dondolanti, elfi pattinatori e il caos più totale sullo schermo.
Ah, che belli i tempi in cui prima di iniziare a programmare il gioco ci si faceva tutti di LSD alla Jeff "YAK" Minter, onore ai suoi cammelli mutanti! Ci mancano un pò quei colori e quella fantasia, ormai preistoria videoludica.
Ultima postilla: il gioco non è da confondere con Santa's Christmas Caper, uscito per Amiga lo stesso anno, un pessimo clone di Mario, in cui un grasso Babbo Natale sparava palle di neve in un mondo magico chiamato "Lapland" (Lapponia...ehm...).


5. SNATCHER (Sega Mega CD, 1994)

Avevo letto dell'uscita di questi gioco sulla notissima rivista The Games Machine anni luce fa, era il 1994 e io avevo appena ricevuto per Natale il Sega Mega CD, che - per chi non lo sapesse - è stato un fallimento commerciale di Sega al pari del Game Gear, anzi peggio.
Era un accrocchio da montare sopra il Mega Drive con una enorme placca di metallo, e inglobava la console con una base e un enorme lettore di CD di fianco, il che portava ad occupare un intero tavolino praticamente per nulla; teoricamente (Comunismo Docet) avrebbe dovuto espandere la potenza del Mega Drive con un lettore ottico, permettendo di usare filmati in FMV (una mania dei primi anni '90) e una maggiore resa grafica.
La realtà fu ben diversa: furono sviluppati pochissimi giochi per Mega CD, tra cui Sonic CD e pochi altri, tra cui appunto Snatcher, che cercai disperatamente nell'unico negozio di videogiochi di Vercelli (all'epoca non c'era ancora Amazon, Euronics, e compagnia cantando, o lo trovavi li o nulla), ma non sapevano nemmeno di cosa stessi parlando, quindi ci misi una pietra sopra.
E cosa mi ritrovo adesso mentre parlo di Natale e videogiochi sul blog? Snatcher!
Brevemente due cenni sul gioco: Snatcher era una sorta di avventura grafica in prima persona: nei panni dell'investigatore Gillian Seed il giocatore doveva fermare un gruppo di robot assassini noti come appunto "snatchers", muovendosi in ambienti cittadini che richiamavano molto le atmosfere del film Blade Runner e Terminator; era possibile interagire con l'ambiente e con i personaggi, raccogliere oggetti e indizi e risolvere enigmi.
A questo punto la domanda è d'obbligo, cosa c'entra un'avventura cyberpunk-fantascientifica edai toni decisamente forti (massiccio era l'uso della violenza, fisica e verbale, e delle scene di sesso) con la festività più gioiosa dell'anno? beh abbastanza, come si vede dal signore qui sotto:


Uno dei tanti informatori che ci aiuteranno nel gioco si rivelerà ai nostri occhi con un bellissimo travestimento da Babbo Natale; senza contare il fatto che l'avventura si svolge proprio nel periodo natalizio, come si capisce da molti dettagli in giro per la città.
Meglio chiudere un occhio sulle teste mozzate, sulle donne sexy dalla faccia distrutta, sugli spruzzi di sangue e sulle varie donnine nude, tutte cose che non stanno bene sotto l'albero.
Nemmeno Alien Isolation sta bene sotto l'albero, ma io ce lo metto lo stesso sotto il mio, tiè.


6. FROSTY'S BUSY NIGHT (Commodore 64, 1990)

Torniamo al Commodore 64, giusto per parlare di sistemi recenti, eh.
Pubblicato nel 1990 anche se sembra di dieci anni prima, Frosty's Busy Night è un banalissimo platform a scorrimento alla Pitfall, ma senza la profondità e il divertimento di Pitfall.
L'unica cosa da fare è proseguire nei panni del pupazzo di neve Frosty (in realtà è un personaggio di una favola, ma io semplifico che è meglio) verso destra - verso la tana degli elfi, che per qualche strana ragione in questi giochi sono sempre cattivi - evitando gli ostacoli, come dei temibilissimi buchi nel terreno profondi quanto la piscina dei bambini e delle teste volanti che però sembrano anche pigne, alcune bottiglie magnum che camminano, polli arrosto e bicchieri da cocktail volanti. Avrei dovuto scriverlo maiuscolo ma dopo un pò che si parla di videogiochi anche le cose più assurde paiono normali.

Occhio a quei buchi nel terreno, che possono sciogliere all'istante Frosty. Guardate che bei pini, uno ogni duecento chilometri; e poi, quante stelle in cielo, anzi no, sono fiocchi di neve; Babbo Natale in basso sta ballando "Walk Like an Egyptian" dei Bangles

E' un gioco ovviamente penoso, noioso e triste, tutto quello che non dovrebbe essere un gioco natalizio insomma. Il buono è che non si pagava, veniva regalato assieme alla rivista "Your Commodore", e per chi voglia giocarci oggi si trova free non so dove, mica mi sono messo a cercare sta schifezza.


7. DAZE BEFORE CHRISTMAS (Sega Mega Drive, 1994)

Aahh, come fanno i giochi i norvegesi, non li fa nessuno. Ed è meglio così, considerando questo platform uscito esclusivamente in Australia dove si sa, a Natale c'è la neve in ogni dove e il passatempo preferito per i ragazzini assieme al surf è fare pupazzi di neve davanti a casa.
Questa volta torniamo nei panni di Babbo Natale, che deve salvare il suo laboratorio del Polo Nord da un malvagio pupazzo di neve che ne ha preso possesso imprigionando gli elfi (qui vittime e non carnefici) e le sue renne, rubando quindi il Natale à la Grinch.
Il gioco è un classico platform dalla grafica molto carina e simpatica: con i suoi poteri magici, Babbo Natale dovrà farsi strada tra i livelli trasformando i vari nemici - ratti giganti, giocattoli malvagi, pupazzi di neve - in innocui pacchetti regalo, scalando enormi bastoncini di zucchero e percorrendo innumerevoli scalini.
Tutto qui? niente di strano? di "inusuale"? qualcosina c'è:


Sparsi per i livelli ci sono colorati pacchetti che possono nascondere bombe (le immancabili bombe), nemici, cappelli (cioè punti vita) oppure una tazza di caffè;
niente di strano, se non fosse che questo particolare Babbo Natale deve avere qualche problema con la caffeina, dato che questo power-up trasforma il buontempone barbuto nel suo gemello cattivo, una creatura demoniaca con tanto di corna, decisamente inquietante, chiamata "Anti-Claus".
Il vestito diventa da rosso a blu, la faccia di un rosso paonazzo, siamo invincibili e la nostra arma diventa il sacco di doni che usiamo per sfracellare ogni nemico che osa venirci addosso: nei panni di Anti-Claus siamo in pieno delirio di onnipotenza, siamo malvagi e indistruttibili. Molto natalizio, non c'è che dire.
Ora, la mia domanda è: cosa spinge dei programmatori di videogiochi a mettere in un innocente e ingenuo giochillo di chiara ambientazione e tematica natalizia un demone cornuto che richiama sin dal nome l'anticristo?
Caspita, questo gioco potrebbe essere oggetto di mille leggende metropolitane, tipo che giocando ti viene il raptus e sfasci casa, oppure che diventi tutto rosso in faccia, una di quelle belle storie alla Polybius, per intenderci.


8. SPECIAL DELIVERY: SANTA'S CHRISTMAS CHAOS (Atari 800 XL, 1984)

Ancora indietro nel tempo, e torniamo sul tema demoniaco, ma qui giochiamo pesante, con un setting che andrebbe benissimo per il prossimo mappazzone di Dan Brown.
Babbo Natale è in difficoltà perchè si è svegliato tardi (un pirla, sostanzialmente, uno che è lavora un giorno all'anno e arriva pure in ritardo è un pirla) e deve distribuire i doni a tutti i bambini della terra in sole 5 ore - per fortuna non di tempo reale.
Se il gioco si chiama "Christmas Chaos", ci sarà un motivo, infatti è una brodaglia dalla triste grafica a 8 bit nella quale galleggia di tutto: una volta alla guida della nostra slitta volante (senza renne, evidentemente è un gioco di fantascienza) dovremo percorrere i cieli del mondo stando attenti a non colpire le nuvole che ci uccidono all'istante (evidentemente sono di Chernobyl) e raccogliendo doni che cadono dal cielo, ma attenzione!! dobbiamo raccogliere solo quelli che vengono droppati dagli angeli (bianchi) e non quelli dai demoni (altri colori vari)..
Una volta raccolti abbastanza regali dobbiamo atterrare sulle casette dai pixel grossi come mattoni e calarci nel camino, che in realtà sembra una fornace, per arrivare poi in una casa con i muri tutti VIOLA e le porte e le scale GIALLE, con in mezzo un albero di Natale scarno sotto il quale depositare i regali recuperati.
Ah, quasi dimenticavo: in casa bisogna evitare anche bambini assassini viola che al solo tocco ci possono fare ESPLODERE.

La casa infernale dei bambini assassini, che in teoria dovrebbe essere una casa in cui si aspetta Babbo Natale e i suoi regali
Special Delivery: Santa's Christmas più che un giochino natalizio è un gioco deprimente, frustrante e per nulla divertente, senza alcun senso logico, che mischia il sacro degli angeli e il profano di Babbo Natale, con elementi presi da altri giochi (i nemici che uccidono con un colpo come le guardie di Beyond Castle Wolfenstein) che qui non c'entrano una fava: perchè i bambini dovrebbero mai fare esplodere Babbo Natale??
Però, insomma, è davvero originale questo pastiche, oggi i giochi sono tutti uguali, una volta era quasi una sfida inventare le cose più assurde.


Concludo con una riflessione: tutti i giochi che ho citato (tranne l'ultimo) sono degli anni '90, come mai questa distribuzione omogenea in questa decade? perchè non sono usciti giochi "natalizi" negli anni '80 o dal 2000 in poi? Credo che la risposta sia nella natura stessa della produzione videoludica degli anni novanta, un decennio di sperimentazione nel quale sono spuntate come funghi le nuove console, dai successi straordinari (Mega Drive), dalle aspettative troppo alte (Sega Saturn), o rivelatesi poi disastrosi flop (Sega Mega CD).

Quegli anni videro lo sviluppo embrionale di nuove idee di giochi, ma al tempo stesso la riproposizione di gameplay ormai superati e che stavano concludendo il loro ciclo vitale. Considerando i giochi che ho citato, Snatcher rappresentò novità di rilievo nel tono, nell'ambientazione e nelle tematiche forti, mentre tutti gli altri giochini dove si doveva solo saltare ed evitare ostacoli altro non erano che i cascami dei vecchi videogiochi anni ottanta.

Anche i rarissimi casi di videogiochi natalizi seguirono questo doppio percorso, anzi sono la manifestazione della poliedricità dell'industria videoludica di quel decennio: alcuni - come Christmas Lemmings - erano mere operazioni commerciali, altri - come Christmas Night - variazioni sul tema di impianti già collaudati e che servirono come mezzo per mostrare le potenzialità mai espresse della nuova console Saturn.
Altri - come Santa's Xmas Caper e Frosty's Busy Night - erano semplicemente giochi vecchi e brutti, nei quali gli elementi del gameplay vennero rimpiazzati dai simboli classici del Natale, come doni, bastoncini colorati, renne, e via dicendo.
A volte questo "trasferimento" di elementi fu traumatico e poco comprensibile, come in Special Delivery: Santa's Christmas Chaos, generando prodotti troppo bizzarri per essere gradevoli, mentre Daze Before Christmas rappresenta un giusto compromesso tra un impianto di gioco classico - un ottimo, in fondo, platform, come tantissimi ce n'erano per Mega Drive - e qualche stramberia estemporanea ma coerente con il gameplay.


Il Natale tanto maltrattato e vituperato, ridotto a scheletro spolpato dal consumismo e dall'ansia del regalo, è comunque qualcosa di troppo grande e magnifico per potere essere racchiuso in un videogioco, la cui potenza espressiva è comunque enorme e multiforme, ma non così ampia da racchiudere un momento che non prevederebbe conflitti, bene contro male, protagonisti e antagonisti, obblighi, divieti e regole ferree.

Piegare i simboli del Natale ad elementi funzionali alla struttura di un videogioco è una forzatura esasperata che non porta a nulla, come abbiamo visto in questi 8 esempi, che altro non sono che curiosità fini a se stesse.


I videogiochi rimangono comunque una fortissima icona e simbolo culturale anche in tempo di feste, come dimostra l'immagine sopra, un presepe molto nerd con Altair e Lara che accudono Mario, sotto l'occhio benevolo di Sehpard e dei fantasmini di Pac-Man, e sullo sfondo un Chocobo e la stella della vita di Mario.

Alla prossima.

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