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martedì 4 novembre 2014

HALO: Reach / Quando il Game with Gold diventa sorpresa (non di pasqua, eravamo in autunno)

Dunque, Halo: Reach è finito, ieri precisamente, purtroppo aggiungerei, magnifico concluderei.

Non ho mai né seguito né apprezzato la serie Halo, sfiorata su Xbox 360 in bundle con Fable 2 (alla larga, vampiro disgustoso!!) e un pad - reale motivo dell'acquisto del bundle - , ricordo vaghi inseguimenti su strani veicoli colorati in mondi colorati con armi laser colorate, e poco altro; ah si, il veicolo si ribaltava sempre, giusto.

I veicoli si ribaltano ancora anche in Halo: Reach, ma non è questo il punto insomma, chissenefrega dei veicoli. Il punto è un altro: siamo su un pianeta che sarà conquistato dai Covenant (un miscuglio di razze aliene diverse tra loro ma tutte sgradevoli, una specie di Pdl del duemilacinquecento e fischia), con millemila navi intorno, raggi cosmici, laser, missili, insomma una cosa del genere:


Un grazie a quei geniacci di DeviantArt per l'immagine


Insomma il pianeta sarà conquistato, quindi la fine è nota, ma la battaglia la si deve combattere lo stesso, perché altrimenti nessuno giocherebbe ad Halo: Reach. Per inciso, il pianeta si chiama "Reach", non l'ho detto prima ma insomma, mi pare ovvio, anche se a me non pareva cosi ovvio prima di giocarci..



Ma passando di palo in frasca, perché questo titolo? perché in un mese a caso di autunno ho messo in download questo Games with Gold, giusto per mettere fieno in cascina per tempi di magra; poi sono passati altri giochi, di cui forse parlerò - o forse no, chi lo sa, "life is a box of chocolate.." - e Halo: Reach è rimasto a prendere muffa nell' HD della Xbox, fino a quando frustrato all'ennesima potenza da Borderlands: The Pre-Sequel ho deciso di tagliare la testa al Covenant e di avviare Halo, senza molte speranze in effetti, ma mi sono dovuto ricredere rapidamente.

Ho giocato Halo: Reach di filata, come non mi capitava da tempo, forse addirittura dai tempi di Skyrim. Quindi mi ero sbagliato tanti anni fa, non avevo capito niente di Halo? oppure ero troppo giovane e avevo altri gusti? Non credo, piuttosto penso che Halo: Reach sia stato come una lezione di vita: a volte le cose che aspetti con ansia (Borderlands The Pre Sequel, a cui dedicherò un post nell'imminente futuro) si rivelano delle autentiche "sole", mentre quelle che hai già, magari gratis e che sottovaluti (Halo: Reach) sono delle magnifiche sorprese, proprio perché inaspettate e imprevedibili.

E poi, amici, vogliamo parlare dei riferimenti continui alla Fantascienza con la F maiuscola, non quella sbandierata da film patetici come World War Z oppure Elysium, ma quella degna di una Space Opera di sapore Asimoviano? e la morente, piangente città di Alexandria, che tanto mi ha ricordato la Cittadella di Mass Effect invasa dalle sagome mortifere dei Razziatori?? e quel cielo sempre cupo e invaso di navi in fiamme che precipitano lentamente come farfalle azzoppate?? e i pianeti in lontananza che spuntano dalle nebbie volumetriche che mi avevano fatto crollare la mascella in Unreal miliardi di anni fa?
La potenza del racconto di Halo: Reach fa impallidire molti pernacchiosi film di fantascienzio (scritto apposta male e minuscolo) narrando una storia non solo epica, ma quasi "reale", come se si stesse parlando di drammatiche battaglie sulle Ardenne piuttosto che una storia inventata ambientata su un mondo inventato. Ma non è questa la forza dei videogiochi forse? trasformare il fantastico in reale?

Eccole qui, le città di Alexandria e la maestosa Cittadella, entrambe massacrate dall'alieno invasore. Il cielo, le strutture, l'atmosfera lugubre collegano questi tristi agglomerati un tempo fiorenti.

Insomma, Halo: Reach è un gran gioco, ma non sono qui per fare una recensione, le potete trovare di migliori e più professionali dappertutto. Questa è solo una piccola riflessione, filosofia spicciola insomma, niente di che, e concludo con un'altra frase a caso giusto per alleggerire il tono che stava rischiando di diventare mappazzonesco:

"ma qui fa freddo ogni giorno, non siamo mica a Miami Beach!"

Vero, Phil?


Alla prossima


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